18 aprile 2007

Advice Corner # 13


JARHEAD - Sam Mendes
Tre anni dopo "Era mio padre", Sam Mendes torna dietro la macchina da presa per dedicarsi a Jarhead (termine gergale per indicare i Marine), tratto dall'omonimo best-seller scritto nel 2003 da Anthony Swofford, soldato di terza generazione inviato, nel 1990, nel deserto dell'Arabia Saudita per combattere la prima Guerra del Golfo.
Quella tratteggiata da Swofford è un'immagine della guerra molto diversa dalla solita che viene riportata dai giornali o dalle televisioni, in quanto descrive pozzi petroliferi che sputano fiamme nella notte come comete precipitate sulla terra, soldati rissosi, impolverati, eccitati e terrorizzati all'idea che dalla collina accanto possa partire da un momento all'altro l'attacco nemico, ragazzi improvvisamente catapultati in un territorio implacabile, reclute che cercano di distrarsi improvvisando una partita di pallone con le maschere antigas e che aspettano con ansia lettere e materiale hardcore.
Quindi, non gli eroi dall'uniforme impeccabile che popolano l'immaginario collettivo, ma giovani sudati in equipaggiamento da deserto, con la passione per la musica rock, una predilezione per la pornografia ed una crescente e insoddisfatta sete di sangue. Giovani che, sullo schermo, hanno i volti di Jake Gyllenhaal (Donnie Darko), nei panni di Tony "Swoff" Swofford, trasformatosi da soldato di terza generazione con vaghe aspirazioni eroiche in veterano che conosce il vero costo della guerra, di Peter Sarsgaard (Flightplan-Mistero in volo), che è Troy, apparentemente imperturbabile, ma con una natura impetuosa e volubile nascosta, e dei Premi Oscar Jamie Foxx (Ray) e Chris Cooper (Il ladro di orchidee), rispettivamente il sergente di stato maggiore Sykes ed il tenente colonnello Kazinski.
Jarhead è un film particolare, senza grandi pretese, che va preso così com'è: una satira pungente della guerra e del patriottismo incondizionato dei giovani americani che, abbagliati dalla propaganda governativa, si ritrovano catapultati in uno scenario totalmente diverso da quello che si erano immaginati e che distrugge i loro sogni di gloria e gli fa capire quanto inutile tempo hanno sprecato per inseguire una chimera.
Guardate questo film e M.A.S.H.; capirete come le guerre, dopotutto, sono tutte ugualmente prive di significato per coloro che le combattono, ma hanno valore soltanto per quei potenti che il fucile lo usano esclusivamente quando vanno a caccia di animali indifesi.
A presto gente.
Paolo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo Paolo un pochino mi preoccupa, 2 advice su film di guerra, le alternative sono 2:
_o si arruola nei lagunari di venezia o nelle teste di cuoio americane
_ oppure diventerà Hare Krishna e andrà in giro per il mondo (oppure per nostro quartiere) a predicare pace e non violenza.....
BOOOOOHHHHH!! !!
Ai postumi l'ardua sentenza.
BAreLLa

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