L'alba di un nuovo inizio

E fu così che il campionato più bello del mondo si sgretolò al sole della nuova era. Come un'antica statua che perde pezzi a causa del logorio del tempo, anche la Serie A vede parti importani della propria storia andarsene via in un colpo solo: Maldini e Nedved (per raggiunti limiti d'età); Ancelotti (per raggiunti limiti di sopportazione); Kakà e Ibra (probabilmente).

I due "vecchietti" sempreverdi del nostro campionato calano il sipario sulla loro carriera, ma con finali diversi: Nedved in lacrime per uno stadio in piedi solo per lui, Paolino con la faccia schifata per quei 4 imbecilli che hanno avuto il coraggio di contestarlo nella sua ultima partita a San Siro. Per fortuna c'è stata la bella parentesi di Firenze.

Carletto lascia il Milan dopo anni di trionfi. Sempre sovrastato da un presidente ingombrante che voleva dettargli la formazione e da una tifoseria che contestava ogni sua scelta, ma che ha comunque esultato quando Ambrosini ricordava ai cugini che in Europa comandavano i diavoli. Un "grazie" ogni tanto sarebbe stato d'obbligo...va beh. Tanti auguri al giovane Leonardo.

Il Real s'è preso il sogno di una vita, palesando a tutti quella farsa che è stata inscenata quest'inverno con il Mancester City: com'è possibile che Berlusconi abbia rifuitato 100 milioni e convinto il giocatore a restare a Milano, per poi accettare un trasferimento di quasi 40 milioni in meno con il povero Ricky che afferma più volte di voler restare? (rileggersi i miei due post sulla vicenda please)

AbracadIbra, sempre più verso Barcellona (è questione di dettagli ormai), è finalmente guarito da tutti i mal di pancia che lo hanno accompagnato durante la stagione. Grazie di tutto Zlatan, ma all'Inter di "Bambino" ne serve uno solo: Davide Santon, che a 18 anni ha vinto lo scudetto e va a farsi la Confederation Cup con l'Italia di Lippi.

Si rparte da qui. Da ragazzi giovani che hanno voglia di emergere come Paloschi, De Celie, Giovinco, Marchisio, Criscito, Kajer e molti altri ancora che aspettano solo un'allenatore che li prenda dagli allievi e li sbatta in prima squadra, fregandosene se non hai esperienza, perchè se sei bravo puoi giocare in serie A come in Champions .
Ragazzi che hanno talento e personalità; che possono sbagliare ma sanno correggersi; come ha fatto SuperMario che dopo aver esagerato nel ricordare a un fighetto impomatato che nel calcio le si dà e le si prende anche se sei pallone d'oro, ha detto ai Carabinieri che non denunciava i 3 animali che gli hanno lanciato banane e rivolto cori razzisti perchè era "una cosa da nulla" (e i recenti risultati elettorali forse spiegano parecchie cose).

Buona fortuna Campionato. L'augurio è di rivedere il nostro calcio di nuovo sul tetto d'Europa, prima, e del Mondo, poi.

P.S.: ieri ho visto "Il mio vicino Totoro", del maestro Miyazaki, una deliziosa fiaba che racconta di valori come la famiglia, l'amicizia e la semplicità. Cosa c'entra con questo post? Niente, ma lo consiglio lo stesso, perchè non si vive solo di calcio, no?