19 marzo 2008

Doppia puntata....


Seconda puntata.

Serrava la spada nel fodero e stringeva l’elegante elmo che riportava l’effige della famiglia. Il paggio lo aiutava a salire sulla carrozza: destinazione Villar Paiardi. Paolo era molto teso ed agitato: sapeva che se avrebbe fallito la sua famiglia di lì a poco avrebbe perso ogni proprietà.
Laerte intanto sellava il suo destriero che il padrone Diego gli aveva affidato per raggiungere il luogo del duello.
I due giovani erano proprio pronti al peggio, ma non sapevano che nel frattempo Chiara stava correndo un rischio enorme……
Da tempo in tutta la regione si parlava di uno stregone dai poteri oscuri, proveniente dalla vecchia Borgogna, facente parte della temuta dinastia Zarnais. Il suo nome era Alessio Tacco di Borgogna.
Il perfido stregone ambiva anch’egli alla giovane Marchesa, e da tempo ogni giorno le spediva rose nere in segno del suo amore. In realtà si trattava di rose impregnate di una sostanza altamente afrodisiaca che con il tempo avrebbe fatto innamorare Chiara del misterioso spasimante.
Era giunto il momento per provare l’effetto della pozione amorosa e a tal fine Alessio Tacco diede ordine a Luisitho di rapire la povera ignara. Luis travestito da giullare cercò di insediarsi a Villa Carelli e aspettare il momento propizio per entrare in azione. Chiara stava banchettando con l’amica Elisa e parlando del più e del meno gli sovvenne che non aveva tirato l’acqua del water e si accinse per raggiungere la toilette, quando sentì un lamento provenire dalla sua stanza: il cuore le palpitava, la stanza era buia e il Luis era perfettamente mimetizzato fra le bambole di porcellana; un passo in più e………..

Terza puntata.

Luisitho mano lesta, così lo chiamavano in paese, con una mossa da vero esperto sferrò un colpo deciso sul collo della giovane Chiara, la quale cadde in un sonno profondo……..silenzioso la caricò sul cavallo situato proprio sotto la finestra e partì alla volta degli oscuri monti che circondavano la vallata: le colline di San Colombano.
Cavalcò veloce per non essere visto, ma durante il tragitto Chiara perse il suo copricapo di lino color porpora.
Luis giunse a destinazione, scaricò la Marchesina da cavallo e si avviò verso un pertugio scavato nella roccia.
Intanto a Villa Carelli Elisa cominciò a preoccuparsi e non vedendo l’amica tornare diede l’allarme agli inservienti che provvidero ad avvisare i genitori della malcapitata.
Dino, giovane stalliere della tenuta dei Marchesi, era intento ad aggiustare le selle rotte, quando ad un tratto vide una nutria gironzolare per il cortile. Dino il contadino era conosciuto da tutti come il più bravo abbattitore di nutrie della regione e come era suo solito fare prese un bastone e cominciò a correre contro l’animale cercando di disorientarlo; quando arrivò alla giusta distanza fece per alzare il bastone e colpire, ma il suo sguardo si posò su di uno straccio color porpora situato proprio lì in terra davanti ai suoi piedi. In realtà il giovane la sera non sapendo cosa fare spesso si recava sotto la camera della Marchesina e lanciava dei sassolini sulla sua finestra; Chiara era invaghita dal bel Dino e più di una volta lo fece entrare nella sua stanza tramite il balcone e solo il buon Dio sa cosa combinavano quei due!!! Dino quindi quel copricapo l’aveva già visto e ovviamente dopo aver ucciso la nutria lo raccolse e fece per portarlo alla damigella Elisa, e venne avvisato dell’accaduto: Chiara era sparita. Scappata? Rapita? Nessuno lo sapeva.
Intanto a Villar Paiardi il peggio stava per accadere; il tempo era tiranno, i due giovani sfidanti dovevano essere avvisati in tempo, bisognava evitare il duello a tutti i costi. Dino era uno dei pochi a conoscenza del fatto, prese il cavallo e come un fulmine corse ad avvisare il prefetto Conte Fonto…….

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